Bossanova è molto di più di un‘azienda vitivinicola: è un posto dove spazio e tempo si fermano, si fondono in una melodia, quella della natura dove tutto è in perfetto equilibrio.
Questa è la sensazione che ho provato arrivando in questa azienda. Un panorama che si perde a vista d’occhio nelle dolci colline Teramane, sullo sfondo il Gran Sasso, la brezza marina che spira dal mare delle vicine Marche. Una zona dove sappiamo già ci sono le premesse per fare gran vini.
Parlando di melodia questa è davvero un’ azienda speciale: è un “isola felice” grazie alla passione che unisce dapprima i due soci produttori, sono musicisti che hanno saputo fondere le loro passioni in un mondo nuovo, quello del vino. Da qui il nome dell’azienda, “Bossanova”.
Il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo la fanno da padrone e sono i soli vitigni coltivati da quest’azienda, espressi in tre etichette in purezza.
Si, due vini già noti e miti indiscussi, sono stati cavalcati da grandi nomi della zona e che hanno reso celebre questi vitigni nel mondo. sono gli stessi scelti da Natan e Andrea i due soci titolari dell’azienda che decidono qualche anno fa di rilevare le vigne ultracinquantenni del mitico Nonno proprietario del vigneto che ha affidato e affianca la produzione con i ragazzi
Lo stile della viticoltura di questa azienda è puramente biodinamico per diversi aspetti e molti sono gli animali di campagna che si prendono cura di queste vigne insieme ai ragazzi che hanno scelto quindi una condizione prettamente a regime biologico e senza aggiunta di agenti chimici e trattamenti invasivi per i loro vigneti.
Vini puliti, sinceri, ricchi, l’età delle piante si percepisce soprattutto tanto amore e passione per queste terre e le sue uve autoctone, questi sono gli ingredienti della ricetta delle etichette “Bossanova”, che hanno subito un gran successo. Vini che possono essere apprezzati sin da subito e da lasciar raccontare nel tempo.
Il Trebbiano è una spremuta di fiori, frutti e spezie. Il Montepulciano è l’incarnazione tipica, grande frutto rosso ma fresco ed equilibrato allo stesso tempo. Lasciato nel calice muta e raggiunge tanti sentori terziari ma con delle sottigliezze che lo rendono una versione ancora più intrigante. Colori brillanti, limpidi che si esprimono al naso e al palato in intensi profumi avvolgenti dai sapori unici a cornice di una tipicità, quella di queste terre, che promette ancora storia e stupore con le nuova generazioni di produttori come Nat e Andrea.
Il loro vino è già successo c’è poco da fare, c’è solo da aprirlo e gustarlo con la cucina tipica locale, se hai la fortuna di esser li e mangiare in quella location meravigliosa: tavoli all’aperto, una cantina che ti accoglie come un salotto, lo studio musicale: dai ragazzi puoi trovarti a bere buon vino mentre improvvisano un pezzo della loro musica per te oppure si alza un coro su un grande classico, ad un certo punto anche i calici emanano solo energie positive.
Magia della musica o magia del vino secondo Te?
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