In questo momento così difficile abbiamo avuto modo di fare poche esperienze ma se ce n’è una che ci ha particolarmente entusiasmato quest’estate è stata la visita presso l’azienda nel Frusinate “L’Avventura” https://www.agriavventura.it/
Un’azienda che Noi del calice abbiamo incontrato diverse volte e poi finalmente grazie all’invito di Giulia siamo andate a vedere di persona.
Ci troviamo nella zona classica per la produzione del Cesanese e non solo, a pochi km dal centro storico di Piglio. L’azienda nasce nel 2015 per amore di Stefano e sua moglie Gabriella, bresciani entrambi ma Stefano, originario di queste terre, la cui principale attività è la consulenza informatica, per passione decide di acquistare il casale Verde Luna immerso nel verde e mettere su la produzione di vino.
Possiedono oggi 13 ettari di terreno dove producono prettamente uve autoctone locali più un frutteto ed un piccolo uliveto . Pensate che solo intorno al casale si estendo circa 4 ettari di Cesanese comune. La produzione e di circa 58.000 bottiglia l’anno
Il panorama è davvero immenso, l’antico casale è stato totalmente ristrutturato, è grande ed accogliente, possiede della camere e delle sale che è possibile affittare anche per riunioni aziendali. Il ristorante affaccia sui Monti Lepini che fanno da sfondo alla valle del Piglio. E per di più, c’è anche una chiesetta sconsacrata, per celebrare cerimonie come matrimoni
Certificati bio dal 2020 nessun pesticida viene impiegato nella produzione dei loro vini, solo legumi e prodotti naturali, si pratica agricoltura organico rigenerativa. Per loro il rispetto dell’ambiente è fondamentale
Noi abbiamo degustato quelli che vi descriviamo ma vi consigliamo davvero di provarli tutti.
Colline Laziali: un blend (bianco) composto per la maggior parte da uve Passerina e prodotto senza solfiti aggiunti
Saxa: 100% Passerina IGT prodotto con una vendemmia anticipata a fine agosto per ottobre maggiori profumi.
Per i rossi qui ci si può davvero sbizzarrire con le declinazioni di Cesanese che troviamo in tre etichette differenti:
Campanino: ottenuto con uve di Cesanese Comune e di Affile, fermentazione e affinamento in acciaio. Un vino che si abbina facilmente ai molti piatti della cucina laziale.
Sale la complessità con il Picchiatello, il 75% fa affinamento legno, il resto acciaio per 12 mesi. È l’unica etichetta a cui viene affiancata la magnum ed è 100% cesanese di Affile.
Amor: affinamento più intenso in barrique per sei 6/8 mesi
Camere Pinte: unica vigna resa bassissima in parte tonneaux in parte barrique 12 mesi 8 mesi bottiglia 1000 bottiglie 2017 no 2018 forse 1500 2019
Abbiamo la fortuna di assaggiare anche un esclusiva: Arringo creato con l’università della Tuscia, il Crea di Velletri e l’Arsial. Una vera chicca: è ottenuto in una piccola camera di appassimento, processo come quello dell’Amarone, solo acciaio 30% di perdita di peso, ne sono state prodotte solo 500 bottiglie.
Quest’anno è stato prodotto anche un Rosè (di nome e di fatto) ottenuto da uve Cesanese di Affile. È macerato una notte 12/14 ore dalle uve provenienti dalla vigna Marta, la prima raccolta è del 2019 e sono state prodotte circa 1.300 bottiglie
Ci sono ancora due progetti che vedremo realizzati nel nuovo anno: una Passerina spumantizzata metodo ancestrale e la produzione di un piccolo vigneto di Pinot Nero, siamo davvero curiose di sapere cosa ne verrà fuori.
Degustiamo il tutto accompagnato da un favoloso tagliere di salumi e formaggi artigianali della zona accompagnate da mostarde fatte in casa squisite per Gabriella è fondamentale offrire prodotti di altissima qualità, biologici e a KM0 e noi non potevamo di certo chiedere di meglio.
E voi, conoscevate questi vini del Piglio?
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